COME NASCONO I RICAMI A MACCHINA NEL RIFUGIO CREATIVO?

La parte “meccanica” del ricamo è
solo la fase che sostituisce il puro lavoro manuale di ago e filo, ma
prima e dopo di essa ci sono altre fasi che vanno a comporre la vera
parte manuale e creativa dell'opera.
Vediamo nell'ordine le fasi che
compongono un ricamo a macchina
1. PROGETTAZIONE
Questa fase richiede l'uso di un
computer e di uno dei vari e costosi programmi per poter creare un
file di ricamo da inviare alla macchina. L'uso di questi programmi,
tra l'altro, non è per nulla immediato e richiede conoscenze ed
esperienza.
Questa fase creativa ci vede impegnate
a creare il disegno nella mente e a riportarlo nel programma grafico
linea per linea con regole ben definite. Assicuro che a volte servono
ore per questi soli due passaggi, ovviamente a seconda della
complessità del ricamo.
Per frasi e nomi invece, a meno che non
vadano modificate le forme dei caratteri, il lavoro è ovviamente
semplificato e relativamente più veloce.
A volte in questa fase si perde
parecchio tempo. Si osserva il tessuto e si scelgono i colori in
armonia con esso e fra di loro. Per le appliquè inoltre dobbiamo
scegliere un tessuto che si abbini a tutto il resto.
Questo passaggio si potrebbe fare anche
al computer ma personalmente preferisco farlo con stoffe e filati
davanti agli occhi.
3. MONTAGGIO SUL TELAIO
In questa fase dobbiamo usare gli
stabilizzatori, ovvero carte e/o materiali idrosolubili,
assolutamente indispensabili per la buona riuscita del ricamo.
Se ad esempio si usa un tessuto tipo
cotone o feltro o pannolenci, di norma basta mettere la speciale
carta a strappo sotto di esso.
Se invece usiamo tessuti elasticizzati
e spugna, si deve aggiungere sopra la stoffa lo stabilizzatore
idrosolubile. Questo particolare stabilizzatore va usato da solo sul
telaio quando si ricamano i pizzi macramè.
Esistono molti tipi di stabilizzatori,
hanno diversi spessori, alcuni sono anche adesivi o in alternativa
esistono anche colle spray temporanee.
Una volta scelti gli stabilizzatori
adatti, si monta tutto sul telaio relativo alla dimensione del
ricamo, facendo attenzione a centrare e tendere bene il tutto per non
trovarci alla fine i ricami storti o con grinze.
4. RICAMO A MACCHINA
Una volta montato il telaio ed infilato
il filo, si può far partire la macchina con il ricamo caricato su di
essa tramite una chiavetta USB.
In tutta questa fase il lavoro manuale
è limitato a cambiare i rocchetti del filo quando si varia il
colore, ed eventualmente la spolina se finisce.
5. FINITURE
Quando si toglie la stoffa dal telaio
bisogna tagliare tutti i fili di connessione davanti e dietro al
ricamo.
Si strappa poi la carta sotto facendo
attenzione a non rovinare il ricamo, inoltre se si usa lo
stabilizzatore idrosolubile bisogna lavare l'oggetto ricamato.
Infine si stira il lavoro da rovescio o
con la retina antilucido.
Come si può notare, il ricamo a
macchina può essere considerato un lavoro artigianale, dalla creazione alla
finitura del lavoro. (Il ricamo a mano rimane comunque un lavoro estremamente pregiato, prezioso e che non ha prezzo)
I ricami a macchina sono molto
versatili; si possono creare oggetti totalmente personalizzati,
dall'abbigliamento all'arredo e alle cose utili.
Ciò che da soddisfazione è che si può
sfogare la propria fantasia con forme infinite abbinando ad esse una
vastissima scelta di colori e tessuti.
Ovviamente ho descritto la mia
esperienza con l'uso della mia macchina. Attualmente possiedo una
Brother NV2600 con un'area di ricamo massima di 16x26 cm.